La mia è una fotografia istintiva che cerca di riversare sull’immagine l’impatto emotivo di un istante, che diventa testimonianza e racconta. Nel 2003 inizio a viaggiare come volontaria per CESVI una ONG che si occupa di emergenze e sviluppo in varie parti di mondo. Il mio compito è quello di far esprimere bambini in difficoltà attraverso la pittura e la macchina fotografica mi accompagna. La prima esperienza è in Zimbabwe, in un reparto pediatria per bambini terminali di Aids. Imparare a fotografare il dolore con la necessaria dignità che il soggetto merita non è facile, ma è d’obbligo. Ho continuato a lavorare come volontaria in diversi ospedali africani, con i bambini di strada, nei campi profughi, nelle favelas brasiliane e nelle baraccopoli sudafricane, con le vittime dei ribelli in Colombia, con i Dalit in India e nelle carceri minorili in Kenya, avendo la possibilità di realizzare reportages fotografici con temi importanti.